Cybersicurezza, quando la pandemia è informatica

Basta un dato per capire quanto questo fenomeno criminale sia in crescita: +20% nel trienno 2018-2020 (fonte: Rapporto Clusit 2021).

Siamo infatti di fronte ad una vera e propria pandemia informatica, e per cui non esiste vaccino, ma solo prevenzione.

Il tema è diventato oggetto di discussione anche tra i principali leader mondiali, come nell’incontro tra Biden e Putin avvenuto a Ginevra a giugno 2021, proprio perché l’impatto economico di questi eventi può essere enorme.

Come tutelarsi?

Ma allora cosa fare per proteggere il cuore della nostra azienda, ovvero i dati e il network? Le pratiche possiamo riassumerle in tre macro categorie, e ad ognuna di queste va . Vediamole:

1. La best-practice è dotarsi di una soluzione assicurativa. Ormai le compagnie vanno oltre il mero indennizzo economico, ma diventano dei veri e propri partner con focus sulla tutela del proprio cliente. Come nel caso della polizza Cyber Protection di Allianz.
2. Il secondo passo, e non è scontato, è quello di dotarsi di applicativi ICT adeguati, e adeguatamente impostati, già al momento della fornitura, instaurando un rapporto di partnership con un fornitore, senza disperdere tempo e risorse con diversi attori. Perché uno degli aspetti da considerare è che ogni azienda è diversa, nel core business e nell’organizzazione, perciò le misure che possono essere valide per una possono presentare lacune per un’altra.
3. Infine, è importante una campagna di sensibilizzazione interna, e quindi informare adeguatamente ed aggiornare tempestivamente il proprio personale. Esiste una varietà incredibile di attacchi hacker, e quando i criminali non riescono ad entrare nella rete, rivolgono i propri attacchi all’endpoint, ovvero ai pc, che rappresentano a quel punto l’unica via d’accesso.

L’auspicio è quello di invertire il trend rialzista di crimini informatici, ma la presenza sempre più consistente di internet nella nostra vita e lo sviluppo atteso per i prossimi anni fanno presagire che anche la cyber sicurezza dovrà evolversi per non scoprire il fianco agli hacker.

Questo possiamo vederlo tuttavia come un male necessario, perché d’altronde non ci si può veramente definire digitalizzati se non si è adeguatamente sicuri.